Taraxacum officinale Web.
Famiglia: Compositae
Nomi Volgari: tarassaco, dente di leone, dente di cane, piscialetto, soffione,cicoria matta, cicoria selvatica, tala, barba del Signore, maccalume, pisciacane, girasole selvatico, bugia ingrassaporci, radicione.
Etimologia: l’origine del nome generico non è certa, forse deriva dal persiano “erba amara”, o dal greco “taraxis”= guarisco con riferimento alle proprietà medicinali della pianta , a cui peraltro si riferisce anche il nome specifico.
Morfologia:
Pianta perenne erbacea,di aspetto variabile, provvista di una grossa radice a fittone bianca all’esterno e scura all’interno; alta sino a 40 cm.
Fusto: scapo fiorale.
Foglie: lanceolate, lobate, a margine dentato, formano una fitta rosetta basale.
Fiori:dal centro della rosetta, portato dallo scapo si erge un capolino solitario, composto da fiori ligulati giallo dorati.Verso il tramonto e se il cielo è coperto i capolini restano chiusi.
Frutti: sono acheni grigiastri, sormontati da un pappo di setole bianche, il caratteristico globo piumoso dal quale deriva uno dei nomi volgari della pianta “soffione”.
Distribuzione-habitat-fioritura:
In Italia il tarassaco è diffuso in tutto il territorio, sovente ha carattere infestante, ma particolarmente nelle zone di bassa e media montagna dell'Italia settentrionale; cresce in genere in ambienti antropizzati, nei prati stabili concimati invecchiati,nei frutteti e vigneti ineriti, negli incolti, lungo i sentieri;fiorisce da febbraio a giugno o a seconda delle zone, anche tutto l’anno, vegeta sino a 2.000 m.
Proprietà ed usi:
Le virtù medicinali di questa pianta, sono note sin dall’antichità è infatti ricca di vitamine, di glucidi, di sali minerali, di tannino, tutta la pianta contiene sostanze amare, inulina, la tarassacina e la tarassosterina.
Il tarassaco ha proprietà diuretiche,stimolanti, amaro-toniche e digestive , ha inoltre la capacità di aumentare la secrezione di bile, utile quindi per la cura dei dismetabolismi epatici;è coadiuvante tradizionale per l’insufficienza epatica, per le intossicazioni alimentari, per la stipsi. Per la sua funzione detossicante è consigliato per la cura della pelle, in particolare per gli in estetismi della cellulite e come integratore nelle diete dimagranti.
L’infuso dei fiori, applicato localmente, schiarisce le efelidi.
Il latice degli steli può essere usato sulle verrucche per eliminarle: Attenzione è irritante!
Questa pianta è anche buona mellifera. Si tratta di un miele con odore e aroma molto forti,che per il precoce periodo di produzione, presenta spesso un contenuto in acqua elevato, caratteristica che rende la conservazione di breve durata
Le foglie di tarassaco bollite sono un contorno prelibato, i petali e le giovani foglie possono esser preparati in insalata, i boccioli dei fiori possono essere conservati sottaceto, oppure canditi.
La radice essiccata e tostata è un succedaneo del caffè, cruda invece è ottima in pinzimonio.
Tutta la pianta può essere usata per preparare vino, birra e amari.
Curiosità: il Taraxacum officinale, è una specie molto variabile, sopprattuto nella forma delle foglie; poiché i frutti possono riprodursi per autofecondazione, le differenze fra individui in questo modo, si conservano, e così la diversità morfologica.
In Europa l’uso terapeutico di questa pianta non era conosciuto prima del XV secolo, solo nel 1564 il naturalista Bock attribuì al tarassaco un potere diuretico, mentre un farmacista tedesco del XVI secolo attribuì alla pianta virtù vulnerarie.
Popolarmente, si usa dire che i fiori del tarassaco facciano fare pipì a letto a chi li coglie (da cui il nome di piscialetto).
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